Ciao!
È arrivato il momento di presentarmi.
Mi chiamo Lorenzo Chiarion e sono il figlio di Maria Luisa Picech che ha inventato il metodo sartoriale ATELIER ITALIANO brevettato per la prima volta nel 1967 che all'epoca si chiamava ATELIER CAPIA.
(Siamo quelli nella foto)
Ma facciamo un passo indietro.
La storia di Atelier Italiano nasce nel 1954 quando mia madre, a soli 15 anni, frequentò il suo primo corso di taglio e cucito. Poi un secondo corso regionale di specializzazione professionale e infine un corso di abilitazione all’ insegnamento con una scuola privata.
Era così brava che la stessa scuola le chiese di insegnare per loro. Insegnò con quella scuola per parecchi anni.
Si rese però conto che per alcune allieve era difficile comprendere la complessa "geometria sartoriale" e la matematica necessaria per calcolare proporzioni e misure, così si mise ad elaborare un sistema che semplificasse il più possibile l’insegnamento e l'apprendimento.
Un sistema che fosse semplice ed intuitivo e nel contempo preciso. Così nel 1967 nacque la prima versione delle dime ATELIER ITALIANO ed iniziò ad organizzare corsi per conto suo.
Certo, c'erano anche altri metodi e ci sono ancora, che utilizzano dime proprie, ma nessuno ti permette di realizzare il cartamodello senza mai staccare la matita dal foglio!
Solo ATELIER ITALIANO è così semplice e intuitivo!
Semplice ed intuitivo perché girocollo, giromanica, fianco, vita e centro avanti, sono già presenti sulle dime e si possono tracciare senza mai staccare la matita dal foglio!
Fatto ciò è sufficiente personalizzare le misure di spalle e petto, inserendo o meno delle pince. In questo modo puoi realizzare cartamodelli su misura per qualunque persona, anche uomo e bambino, fino alla taglia 60 ed oltre!
Il sistema era (ed oggi ancora di più!) così semplice e veloce da essere l’unico metodo che permetteva agli allievi, anche alla prima esperienza di cucito, di portarsi a casa 4 capi su misura finiti in sole 40 ore di corso!
Il successo fu enorme!
Grazie al metodo, che permetteva la "qualificazione" di insegnati in brevissimo tempo e quindi la "duplicazione" dei corsi, mia madre, con l'aiuto di mio padre (allora insegnante di scuola elementare) riusci ad organizzare, in pochi anni, oltre 20.000 corsi solo in Italia e si estese anche all’estero, nella ex Yugoslavia.
La mia infanzia è stata tutt'altro che "ordinaria" infatti! :-)
Ricordo che ci spostavamo spesso da un capo all'altro dell'Italia e partecipavo ad inaugurazioni di corsi e sfilate di fine corso, passando il tempo a giocare tra spilli, tessuti e attrezzi sartoriali che mi divertivo a smontare e rimontare.
Poi, aprì il suo primo laboratorio sartoriale a Udine (ancora oggi la nostra amata città) dove produceva abiti su misura e in piccole serie e fu lì che io iniziai ad appassionarmi alla sartoria.
Giocando cucivo a macchina, realizzavo pupazzetti, borsette, vestitini, mi stringevo calzoni per renderli alla moda. Mia madre per fortuna mi lasciava fare, d'altronde cos'altro avrei potuto fare per passare il tempo? Non c'erano mica i computer o gli smartphone! :-)
Credo sia nata li la mia passione per l'abbigliamento e la sartoria.
Qualche tempo fa, ci siamo ritrovati tra compagni di classe, quelli delle elementari, per una cena e con mio stupore, mi sono sentito chiamare "principino"!?
:-o
"Ma come Lorenzo, non ti ricordi??? Venivi a scuola vestito come un paggetto! Avevi sempre la cravatta! Per non parlare di quegli splendidi vestitini in velluto con giacca, panciotto e pantaloni con le pinces. Sembravi proprio un principino!"
"Ah si, ora ricordo!" risposi sorridendo...
E pensare che la cravatta non l'ho mai più mollata, fino a quando, qualche anno fa, è passata di moda tra i giovani ed io (già molto over 40) tentavo di confondermi tra loro. :-)
Non sono un sarto ma è una vera passione per me la moda.
Figlio di una modellista, nipote di una sarta (nonna paterna), fratello di una stilista di moda... non poteva essere altrimenti.
A metà degli anni '70 mia madre aprì anche una fabbrica di produzione in serie, con circa 20 operai, dove si specializzò nella produzione con cartonati industriali, strati di stoffa da tagliare in blocco, produzione a catena ecc...
ed io, insieme a mia sorella, eravamo addetti alla rifinitura dei capi. Tagliavamo i fili in eccesso delle cuciture, al termine della catena di produzione. Per noi era un gioco e ci divertivamo. :-)
Ma la passione di mia madre è sempre stata l’insegnamento ed in effetti non ha mai smesso di insegnare.
Così, nei primi anni '80, i miei genitori fondarono il primo centro di formazione professionale, una vera e propria scuola "superiore" in sede fissa, indirizzata ai ragazzi che uscivano dalle scuole medie.
In pochi anni le scuole diventarono 6 ed estesero la formazione ad altre discipline: ESTETICA GENERALE, PARRUCCHIERI, INFORMATICI, ORAFI...
Così, dopo assere cresciuto tra aghi spilli, tessuti, cartamodelli e macchine da cucire, ho diretto per oltre 15 anni le scuole che i miei genitori fondarono nel 1980, portandole ad oltre 600 studenti all'anno ed inserendo una disciplina che ne decretò il successo: IL FATTORE UMANO.
"La capacità di creare buoni rapporti di relazione con gli altri, spesso conta più della conoscenza e dell'esperienza tecnica" DALE CARNEGIE.
In effetti, quale pensi sia il lavoro del pizzaiolo? Fare le pizze ?
Quale pensi sia il lavoro del parrucchiere? Tagliare i capelli?
Quale pensi sia il lavoro dell'estetista? Fare trattamenti estetici?
Quale pensi sia il lavoro del sarto? Fare i vestiti?
Sbagliato!!
Il loro principale lavoro è quello di trovare clienti da portare nella loro attività!!!
Senza clienti l'attività non esiste!
Vuoi fare la sarta?
Devi prima imparare a trovare clienti e imparare a trattarli bene affinché comprino da te, si affezionino a te e tornino a comprare!
Ecco. A questo serve il FATTORE UMANO.
Ad imparare a comunicare in modo efficace, a creare relazioni costruttive con clienti e collaboratori, a fare impresa, a pensare da imprenditori, a fare marketing e vendita... a capire quali clienti cercare e dove trovarli.
La conferma di ciò la ebbi quando, grazie al FATTORE MANO, le mie scuole passarono da 200 studenti a 600 studenti nel giro di pochi anni.
Risultato ottenuto grazie al fatto che tutti gli studenti trovavano inserimento nel mondo del lavoro già durante la formazione e quasi l'80% di essi lavorava in proprio già prima del termine dell'iter formativo!
Come vedi, ATELIER ITALIANO nasce dalla passione per l'insegnamento della sartoria tramandata da tre generazioni e si arricchisce con la somma di molteplici esperienze e vite vissute.
Oggi, insieme, io e mia madre, abbiamo creato il KIT SARTORIALE ATELIER ITALIANO, che permette chiunque, di realizzare i primi capi in poche ore, comodamente da casa.
Il kit è parte di un rivoluzionario SISTEMA D'INSEGNAMENTO dell'arte sartoriale che, per chi lo desidera, grazie all'insegnamento del FATTORE MANO, offre la possibilità di essere accompagnato passo-passo, mano nella mano, nell'avviamento di un' attività sartoriale che, inizialmente, può anche essere svolta da casa.
Trovi QUI il modulo di partecipazione alla selezione.